Qualche centesimo di euro per una notizia. Magari anche meno. Sembra questo il futuro dell’informazione sul web ipotizzato da molti editori.
La crisi delle testate cartacee si fa sentire? L’on-line è l’unica frontiera a cui appigliarsi per sopravvivere? E allora l’utente paghi la notizia on-line. Poco, davvero pochissimo, ma la paghi. Soprattutto quella fetta di pubblico degli under 30 che costituisce il 50% dell’utenza delle testate on-line.
Non è un problema da poco: per convincere i lettori a pagare il target di ogni giornale sul web deve essere alto, altissimo, possibilmente specialistico. Bisogna risvegliare la competitività.
Eppure quella dei micropagamenti non sembra essere l’unica soluzione: il New York Times ha inaugurato una sorta di blog collettivo, un nuovo network di siti locali in cui le informazioni sono date in parte dalla redazione e in parte dai cittadini. Una specie di comunità virtuale, insomma.
Le risposte ci sono: basta vedere quale sia quella più giusta (ossia conveniente).
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